I quattro consiglieri del gruppo capitolino di Sel: Gemma Azuni, Imma Battaglia, Annamaria Cesaretti e Gianluca Peciola, insieme ad un gruppi di iscritti, hanno dato vita ad un sit in di fronte aPalazzo Chigi ed hanno consegnato simbolicamente al premier MatteoRenzi una scatola con scritto «Salviamo Roma», contenente tutta una serie di vertenze sindacali e sociali legate al decreto Salva Roma.

Insieme alla scatola i consiglieri hanno regalato a Renzi una copia di un libro su Roma Capitale «Italia l’impresa di Roma nella penisola». «Il governo deve dare risposte in merito a queste vertenze. Il personale è in bilico e le politiche culturali, i servizi essenziali come il trasporto e i servizi sociali rischiano di essere minati da un’incredibile lentezza nell’approvazione del decreto che da ottobre sta aspettando l’approvazione -ha commentato Peciola – chiediamo che nel decreto non si colpiscano questi comparti, perché nel testo precedente si parlava di liberalizzazione delle municipalizzate. Roma non può essere trattata come la Grecia», ha concluso il consigliere, dichiarando di non poter accettare la logica dei «sacrifici in cambio di aiuti».

«Roma non solo supporta il peso di essere una grande città, ma anche quello di circa 700 mila pendolari che ogni giorno si avvicinano per lavoro alla Capitale ed i costi relativi ai servizi pubblici ricadono sui romani – ha sottolineato Azuni – quindi chiediamo il riconoscimento da parte del Governo delle funzioni di Roma in quantoCapitale». «Negli ultimi cinque anni piuttosto che evitare sprechi ci si è preoccupati di procedere ad assunzioni clientelari – ha detto Imma Battaglia- Credo che Renzi abbia il dovere di assumere maggiore consapevolezza della criticità e dei drammi che attanagliano Roma».

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