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Mercoledì, 13 maggio 2015

Scuola, Tommaso Fattori: “Nostra idea di scuola opposta a quella di Renzi e Giannini”

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Il governo Renzi è riuscito in un miracolo. È riuscito a riunire tutti sindacati degli insegnanti, tutte le associazioni degli studenti, il personale tecnico-amministrativo, i genitori, tutti uniti nel contestare la controriforma di Renzi e Giannini. Ed è normale che sia così, di fronte all’ennesimo attacco alla scuola pubblica, che dà tutto il potere ai presidi-manager, organizza la scuola come un’azienda e nel frattempo non restituisce la risorse tagliate da Berlusconi e Gelmini, preferendo invece finanziare la scuola privata.

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“La nostra idea di scuola è diametralmente opposta a quella di Renzi – dice Tommaso Fattori, candidato Presidente della Regione per Sì Toscana a Sinistra –, per noi non è una spesa da tagliare, ma la principale risorsa su cui investire per il futuro.

“La Toscana vanta una grande tradizione, ma purtroppo i segnali preoccupanti ci sono anche qui, in particolare sulla dispersione scolastica, che è tra le più alte del centro-nord, in particolare per chi viene da famiglie meno agiate. Dobbiamo dare un’opportunità a questi ragazzi, investire su di loro. Per questo proponiamo un piano regionale contro la dispersione scolastica, che coinvolga insegnanti e genitori, sperimentando metodologie formative innovative che basata su un rapporto diverso tra insegnanti e studenti”.

“È assurdo che ci siano migliaia di giovani insegnanti disoccupati mentre la scuola non è in grado di dare un sostegno sufficiente agli studenti. Perché, invece di alimentare il mercato delle ripetizioni private in nero, non si utilizzano le scuole al pomeriggio per programmi di sostegno e approfondimento? Abbiamo chi è in grado di farlo, e ce n’è bisogno, bastano la volontà politica e un minimo di risorse”.

“Serve inoltre un investimento massiccio sulla scuola dell’infanzia e gli asili nido – conclude Fattori –, fondamentale per raggiungere tre obiettivi: aiutare le famiglie che lavorano, creare opportunità di occupazione per tanti giovani e fornire un’educazione di qualità ai bambini fin dall’infanzia. Oggi questo settore è in mano principalmente ai privati, con costi esorbitanti per le famiglie, e questa situazione va cambiata”.