Scuola, Sel: nel Ddl del governo solo autoritarismo e propaganda
«Più che di buona parliamo di cattiva scuola. Una pessima riforma contro gli studenti e contro gli insegnanti, all’insegna dell’autoritarismo propagandistico di Matteo Renzi». Lo ha detto il leader di Sel, Nichi Vendola, a margine del convegno ‘Tutta un’altra scuola’ che si è svolto nel pomeriggio a Roma. Il convegno – organizzato dal gruppo parlamentare Sel e a cui hanno preso parte tra gli altri, il linguista Tullio De Mauro, lo scrittore Christian Raimo e i rappresentanti di movimenti studenteschi, di insegnanti e delle famiglie – ha fatto un punto sullo sciopero nazionale di domani contro il ddl ‘La buona scuola’.
La mobilitazione organizzata dai principali sindacati di categoria e a cui prenderà parte il corpo docenti, il personale Ata e gli studenti, prevede cortei e sit-in 7 città italiane. Nella Capitale la marcia partirà da piazza della Repubblica e Vendola ci sarà: «Non alla testa ma al lato del corteo, perchè non mi piace mettermi avanti e darmi visibilità ma sostengo completamente la protesta».
«In questi anni- ha aggiunto- sono stati tagliati 8 milioni di euro al settore. La scuola pubblica cade letteralmente a pezzi e si regge sul lavoro encomiabile di tanti insegnanti molti dei quali i precari. Oggi avremmo bisogno di un decreto d’urgenza per la stabizzazione di tutti i precari. Renzi ne ha fatti tanti e in questo caso lo aveva anche presentato salvo poi ritirarlo».
«La buona scuola è una riforma, non è un insieme di provvedimenti. Ma le riforme degli ultimi 20 anni hanno capovolto il significato di riforma e sono diventate le bandiere della destra, di tutte le destre. Anche la sinistra deve auspicare un cambiamento anche radicale ma questo non deve andare contro gli interessi sociali e diffusi» aggiunge Vendola
La mobilitazione intende contestare molti punti della ‘riforma’ che, secondo De Mauro, presenta una contraddizione in termini perchè di fatto «non è una riforma ma lascia invariata la situazione e soprattutto non migliora la condizione dei precari». Sotto accusa in particolare l’aspetto del ddl riguardante la figura dei presidi che, sempre secondo il governatore della Regione Puglia, «diventano un mix tra manager e prefetti, con un potere assoluto nel reclutamento del personale docente e nella padronanza dei livelli salariali». Il preside che avrà potere di decidere a quale insegnante dare i bonus, costituisce «un’umiliazione per quella scuola che avrebbe bisogno di ossigeno e che invece viene ancora tenuta in apnea». Una riforma quindi che unita a quella del mercato del lavoro mette in risalto “la precarieta’ dei sudditi e l’autoritarismo del sovrano”. Il ddl, ha aggiunto il deputato Sel, Giancarlo Giordano, «si dimentica del personale Ata, come se le scuole si aprissero e si gestissero da sole. Per migliorare il testo, per cui non bastera’ qualche emendamento, e’ cambiato anche l’atteggiamento delle opposizioni in commissione. La collaborazione ora, 5 Stelle a parte che hanno abbandonato i lavori, e’ totale. Ma questo non e’ bastato a smorzare l’autoritarismo renziano».
Sinistra Ecologia Libertà





