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Venerdì, 17 aprile 2015

Sel deposita il disegno di legge per una commissione d’inchiesta sulla Tav

Marcia NoTav

Verificare tutti i costi sostenuti dallo Stato per la progettazione, la gestione delle relazioni contrattuali e per altre opere strettamente correlate al progetto del sistema ferroviario ad alta velocità relativo “alle linee nazionali per il trasporto di passeggeri e alla linea internazionale Torino-Lione”. Ma anche verificare la regolarità degli appalti, la rispondenza tra i progetti dell’alta velocità e politiche infrastrutturali e strategie organizzative e di mercato. Fino a “proporre soluzioni per “rimuovere le disfunzioni eventualmente accertate”. Sono questi alcuni dei compiti assegnati da un disegno di legge, a prima firma di Giorgio Airaudo (Sel), ad una commissione parlamentare di inchiesta sull’intero progetto del sistema ferroviario ad alta velocità (che include, quindi, anche la linea Torino-Lione ma che riguarda l’alta velocità nel suo complesso). La pdl ha iniziato ieri il proprio iter parlamentare alla commissione Trasporti alla Camera, con la relazione dello stesso Airaudo.

La proposta prevede l’istituzione di un organismo bicamerale, composto da 20 senatori e 20 deputati, nominati rispettivamente dai presidenti delle due assemblee “in proporzione al numero dei componenti i gruppi parlamentari”. Inoltre la commissione, che indaga con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria, dovrà concludere i propri lavori entro un anno dalla data della sua costituzione e presentare alle Camere una relazione finale entro i due mesi successivi. Tra le altre funzioni affidate alla bicamerale vi sono: quantificare gli oneri finanziari a carico dello Stato in relazione alle garanzie per i prestiti attivati dalla società Tav Spa, verificare che il sistema di integrazione della rete ferroviaria garantisca la piena interoperabilità e cooperazione fra ferrovie a livello nazionale ed europeo e verificare che la realizzazione dei nodi ferroviari abbia tenuto conto delle priorità del trasporto pubblico locale e delle merci. Senza scordare di monitorare i costi dell’Osservatorio tecnico Torino-Lione (istituito nel marzo 2006; Ndr).

Per le testimonianze davanti alla commissione si applicano le disposizioni relativi ai delitti contro l’autorità giudiziaria previsti dagli articoli da 366 a 384-bis del codice penale, ovvero: rifiuto di uffici legalmente dovuti, calunnia, falsa testimonianza, frode processuale, intralcio alla giustizia, favoreggiamento, rivelazione di segreti inerenti a un procedimento penale. In sostanza, è come se si testimoniasse davanti a un giudice.

Sull’acquisizione di atti e documenti la commissione potrà acquisire “relativi a procedimenti e inchieste in corso presso l’autorità giudiziaria o altri organismi inquirenti” nonché copie relative “a indagini e inchieste parlamentari, anche se coperti dal segreto”, garantendo, tuttavia, il “regime di segretezza”. Inoltre componenti, personale, chiunque collabori o venga “a conoscenza per ragioni di ufficio o di servizio” è obbligato al segreto per tutto ciò che riguarda gli atti e i documenti acquisiti dalla commissione. La violazione di tale segreto – dice l’art. 5 della proposta – è punita “ai sensi dell’articolo 326 del codice penale”.

Per quanto riguarda le spese di funzionamento e l’organizzazione interna della commissione si prevede la disciplina da parte di un regolamento interno e che la commissione possa “organizzare i propri lavori anche attraverso comitati” e che si possa “riunire in seduta segreta” tutte le volte che lo ritenga opportuno. E può aavvalersi dell’opera “di agenti e di ufficiali di polizia giudiziaria e di altre collaborazioni che siano ritenute necessarie”. Sulle spese per il funzionamento poi, esse sono stimate in 40mila euro all’anno e sono poste “per metà a carico del bilancio interno del Senato e per metà a carico del bilancio interno della Camera”.

Il relatore in commissione ha anche posto l’accento sulla rilevanza della questione in questo periodo, anche alla luce “dei più recenti sviluppi che hanno visto da ultimo l’approvazione da parte del Cipe, il 20 febbraio 2015, del progetto definitivo della linea ferroviaria Torino-Lione e quindi, il 24 febbraio 2015, la firma dell’accordo tra Italia e Francia per avviare la realizzazione dei lavori definitivi”.

«Inoltre – ha proseguito ancora Airaudo – il 26 febbraio 2015 l’Italia ha inviato alla Commissione Ue la domanda per il contributo europeo per l’Italia, pari a 720 milioni di euro, nell’ambito della prima tranche dei bandi infrastrutturali europei per le reti Ten-t” e “il regolamento europeo n. 1315 del 2013 prevede per le opere collocate, come la Torino-Lione, nel corridoio 3 Mediterraneo, un contributo dell’Unione che può arrivare fino al 40% nella fase dei lavori». In merito alla società Tav spa, invece, Airaudo ha ricordato come essa sia “stata istituita nel luglio 1991 allo scopo di progettare e costruire le linee di alta velocità, con un capitale partecipato al 55,5% da istituti di credito italiani ed esteri e per il restante 45,5% da Fs”. In seguito “dal 31 dicembre 2010” la Tav spa “è stata fusa per incorporazione in Rete Ferroviaria Italiana (Rfi; Ndr)”.

Cosa ne pensano i 5 stelle della faccenda? Airaudo non ha scordato di ricordare come la commissione Lavoro del Senato abbia avviato l’esame del ddl di Marco Scibona (M5s)(il 21 ottobre scorso; Ndr) che prevede l’istituzione di una bicamerale d’inchiesta sulla linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione e che “da un punto di vista formale l’oggetto delle due commissioni d’inchiesta risulta non interamente corrispondente” perchè la proposta alla Camera “considera il sistema ferroviario d’alta velocità nel suo complesso”. Tuttavia per Arianna Spessotto (M5s), che ha ricordato come la proposta 5 stelle alla Camera ricalchi quella del Senato, la commissione d’inchiesta “dovrebbe avere una durata superiore a 12 mesi, essendo chiamata ad indagare su tutte le tratte ad alta velocità ferroviaria” e ha proposto “che venga esplicitato nel testo che non saranno previste indennità di carica per i componenti”.

Fonte Public Policy

Commenti

  • francesco

    Bravi. Ma ai cortei contro il Tav si fatica a scorgere qualche bandiera di Sel…Come mai?