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Venerdì, 26 settembre 2014

Sel, il 65% dice sì alla coalizione di centrosinistra in Emilia Romagna

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Sel farà parte della coalizione di centrosinistra per le prossime elezioni regionali. La base degli iscritti e dei simpatizzanti di SEL in Emilia Romagna chiamata ieri sera a dire SI o NO all’alleanza con il PD per le elezioni regionali ha scelto l’alleanza con i Democratici.  Il voto di ieri sera ha confermato la scelta e la proposta della dirigenza di SEL in regione, che aveva giudicato “praticabile” l’allenza con il PD e aveva chiesto un SI.

I sì hanno vinto con il 65%. «Un risultato che ci dà il giusto spirito per iniziare con slancio questa campagna elettorale e che ci rafforza nella nostra idea di governo della regione», commenta la coordinatrice regionale di Sel Emilia-Romagna, Elena Tagliani.

L’assemblea regionale di Sel aveva valutato e votato la possibilità di partecipare alla coalizione di centro sinistra, ma aveva scelto di sottoporre questa decisione a iscritti e simpatizzanti. «Abbiamo dimostrato che è possibile creare un dibattito costruttivo. Dal voto di ieri sera e dalle assemblee pubbliche in cui tutti hanno potuto esprimere la propria opinione sull’operato di Sel usciamo con la soddisfazione di non aver avuto paura, a differenza di altri, di confrontarci fuori dalla stanza delle assemblee ristrette – continua Tagliani – Voglio ringraziare le mille e più persone che in una sera di un giorno lavorativo hanno deciso di partecipare alla consultazione e i volontari che in meno di cinque giorni hanno organizzato le assemblee e i seggi».

Sel Emilia Romagna 

Commenti

  • Enrico Matacena

    Io ho votato NO durante l’assemblea di Modena dove siamo arrivati a 64 NO contro 65 SI. Sarebbe molto interessante vedere i dati per ogni provincia. Spero vivamente che ora gli elettori non ci prendano per la stampella del PD ,peggio per la stampella di Renzi . Comunque W la democrazia interna . Eravamo in tanti ed abbiamo partecipato e deciso noi SEL , che siamo una forza politica veramente democratica e non un “partito democratico”. Adesso dobbiamo organizzare una forte azione politica , perchè non importa essere in pochi se si hanno molte buone idee ,( e speriamo di averle !)

  • Dario

    Poco più di 1000 votanti. Chi mi garantisce che il PD o Sel stessa non abbia mandato decine e decine di persone a votare a favore dell’alleanza? Inoltre, la consultazione è stata fatta male, all’ultimo momento e scomodissima per molti (io sarei dovuto andare a votare in un paesino che nemmeno conosco, distante più di 30 km). Io Sel non la voto alle regionali neanche col binocolo. Per il semplice motivo che non si può dire che Renzi è cattivo e i renziani sono buoni. È lo stesso PD che si alleerà con FI alle provinciali e che abbiamo battuto a Copertino.
    La dirigenza emiliana di Sel è distante anni luce dai nostri parlamentari. Un gruppo dirigente “normale”, o comunque non in malafede, avrebbe aderito a L’Altra ER e dopodiché avrebbe appoggiato il PD sii singoli provvedimenti. Sel è una partito di sinistra o di centro, di sinistra o renziano? A livello nazionale non ci sono problemi, ma a livello locale ce ne sono una marea
    Infine è assurdo appoggiare il PD indipendentemente dal candidato.

  • Filippo Boatti

    Ma dai. Sono d’accordo che questo Bonaccini è una semi-nullità. Ma le alleanze si fanno sempre sui programmi. Sarei stato in imbarazzo per la dimensione nulla di Bonaccini, ma avrei votato sì.

  • Dario

    Ma scusami, sui programmi siamo sempre tutti d’accordo. Se Sel avesse ad esempio chiesto qualche mese fa a Renzi di fare un programma di governo assieme. Renzi avrebbe detto “l’articolo 18 non verrà tolto in una riforma del lavoro, non attueremo il blocco degli stipendi, faremo lotta all’evasione, serve un reddito minimo”. Salvo poi non mantenere una sola promessa, facendo anzi di molto peggio.
    Se siamo così ingenui da credere a chiunque, in particolare i renziani, allora stiamo alla frutta. Non ho alcun motivo di credere sulla parola un partito che fa tutt’altro (passante Nord un esempio su tutti, o il reddito minimo a cui Renzi è contrario, parole sue). Infine, Filippo, sicuro che noi, come Sel, siamo più vicini al PD di Renzi che ai partiti de l’Altra Europa? Tanto vale allora sciogliersi nel PD. Bisogna copiare gli altri partiti europei e smetterla con queste tattiche fallimentari: fronte unico di sinistra senza far dissolvere i partiti, da lì si decide di volta in volta se dialogare col resto del centrosinistra. Altrimenti non serviamo a nulla, idem per Prc e tutti gli altri.

  • Filippo Boatti

    Ci sono due problemi. 1) I partiti de L’Altra Europa si stanno ponendo da soli al di fuori di tutto, prima ancora di qualsiasi verifica programmatica, e questo purtroppo non li porterà lontano. 2) Renzi non ci ha chiesto di fare un programma assieme, il che mi pare significativo del fatto che ha tutt’altre idee per la testa. Aggiungo che lavorare per un’alternativa a questo PD per me è necessario, e su questo concordo pienamente, partendo dall’autonomia di SEL e della sinistra, ma tenendo sempre i piedi per terra.

  • Palmina Panozzo

    questo metodo di consultazioni non mi piace molto: si paga uno o due euro e ci si dichiara elettori di SEL, ma chi mi dice che a votare non vadano proprio quelli che con SEL non hanno nulla a che fare e che hanno interesse all’estinzione del partito e soprattutto della sinistra? Se proprio volete fare una consultazione fatela tra iscritti e simpatizzanti conosciuti e frequentanti i circoli che danno un parere con nome e cognome, non nascosti dietro un voto segreto.

  • Armando Pitocco

    1000 votanti, non ne andrei fiero… e poi leggo nei commenti che non votavano solo gli iscritti e non c’era verifica di chi veniva. Senza considerare che la domanda era posta in modo plebiscitario (“pd sì o pd no?”). Sarebbe stato più corretto chiedere ANCHE “Altra Europa sì o Altra Europa no?”, OPPURE “Pd o Altra Europa?”

  • Filippo Boatti

    Credo anche io che il problema di SEL (ma anche di tutti gli altri partiti) sia fare lo sforzo di un più diffuso e capillare tesseramento, in modo che poi queste consultazioni siano più credibili. E’ importante la democrazia ma deve avere norme certe, anche all’interno dei partiti. Comunque immagino che arrivati a questa situazione non ci fossero alternative, il problema è essere preparati quando ci sono gli imprevisti.

  • Alfredo moro

    Ormai siete come il pd,anzi peggio ne siete la stampella,non ce nessuna differenza frà il pd nazionale che quello periferico.Come è stato detto sul ” MANIFESTO ” questo è il peggior governo di dx dalla nascita della repubblica. Ho fatto bene a non rinnovare la tessera da qualche anno.Spero che in calabria sel faccia una alleanza a sx.Comunque per come vada sel è finita.

  • AuroraAustrale

    Senza contare che nella coalizione c’è anche Scelta Civica.
    Giusto per aggiungere obbrobrio a obbrobrio.

  • Lanfranco Turci

    A Modena io pur con molte incertezze ho votato No . Il Sì ha vinto 46 contro 45. mi lascia perplesso uno scarto così grande su base regionale. Al di là del risultato e del mio voto non intendo ritirare il mio appoggio a Sel continuando a confidare che possa diventare( cosa che ancora non è) un punto di riferimento stabile e credibile di un lavoro unitario fra le varie anime della sinistra, compresa quella del Pd.
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  • Andrea Fiore

    Riporto un’opinione presa dal Fatto Quotidiano: “più forte sarà Sel, più forti saranno le ragioni di chi pensa che si debba fermare la deriva a destra del Pd”; ecco io questo non capisco, il doversi fare carico di problemi del pd e di cui il pd stesso non si preoccupa, dato che dimostra di non rifiutare la svolta a destra. Io onestamente mi sono stufato di votare e sostenere sempre l’idea di portare acqua al mulino del pd del quale anche gli elettori hanno preso a snobbarci (una volta si faceva la distinzione tra elettori e dirigenti) perchè anche loro sono oramai contagiati dalla mania del “fare” : fare qualcosa, cosa non si sa, purchè si faccia; io stesso durante la scorsa campagna elettorale per le europee, in quanto elettore de L’Altra Europa e di Sel sono stato pesantemente insultato e trattato da idiota dal segretario di un circolo pd, sentendomi dire che io e tutti quelli di sinistra come me sarebbero degli sfigati, sempre pronti insieme ai sindacati a difendere gli indifendibili fannulloni e pronti a dare sempre e comunque contro le imprese; a nulla è servito spiegare civilmente che in realtà quello che vorremmo è un sistema di regole che tuteli tutti; questa digressione solo per far capire (per quanto possa servire) al mulino di chi stiamo portando acqua

  • Andrea Fiore

    Sul fatto che non sia Renzi ad avere chiesto un’alleanza ok, ma non dimentichiamo cosa è successo con le europee: da allora non passa giorno che lui e i suoi ripetano che hanno il 40,8% dei consensi, quando in realtà non si è votato per le elezioni politiche; oramai sappiamo come i renziani vedano le elezioni, anche quelle che non c’entrano col governo nazionale, come una legittimazione popolare a favore del capo: presentarsi alle regionali assieme, per quanto in maniera modesta, rischia nell’immaginario renziano e non di contribuire a legittimare un governo del quale SEL sta all’opposizione.

  • alberto ferrari

    la volpe e l’uva ( chi mi dice che di nascosto i piddini non siano venuti a votare ecc. … la consultazione è stata fatta male …. la dirigenza emiliana di Sel è lontana anni luce dai nostri parlamentari ecc. …)

  • claudio degl’innocenti

    E ora tutti con Bonaccini
    Confermata la linea di Sel: contro Renzi ma anche no.
    È da uccelli del malaugurio prevedere che in Emilia Sel scomparirà? Naturalmente insieme a tutta la sinistra.
    Poi, se nel frattempo venissero pubblicati i dati della consultazione…

  • Dario

    Ma sarà un caso infatti che quando Sel va con il resto della sinistra (vedi Europee, o comunali a Firenze), viene sempre premiata, mentre non arriva mai al 2% quando corre Col PD? Sarà un complotto? Qualcuno provi a dimostrare il contrario.

  • Filippo Boatti

    Per esperienza la nostra presenza nelle amministrazioni locali, anche col PD, contribuisce non poco alle politiche di resistenza alla crisi. Confondere i piani, quello amministrativo locale e quello politico, mi sembra un errore che per fortuna non facciamo. Sul piano politico nazionale facciamo bene a stare all’opposizione al governo in carica, che a mio parere deve essere condotta come hanno fatto i nostri Senatori, molto determinata.

  • Andrea Fiore

    Che dire? In parte posso anche essere d’accordo, anzi rimanendo alle sole realtà locali è chiaro che ci sono differenze da regione a regione e da comune a comune. Non so dove tu viva quindi può darsi che il tuo giudizio sia influenzato (in senso positivo) dall’essere in una realtà più virtuosa in cui anche il pd è più disponibile ad alleanze solo di csx; ma la realtà dei fatti è che spesso ci troviamo con una sel con percentuali così ridotte da non essere così determinante e quindi anche se riesce a proporre persone valide nelle giunte si trova poi a scontrarsi con un pd che mette il veto su determinate iniziative mettendo davanti rapporti di forza in base ai quali anche se sel passasse all’opposizione (come accaduto a Firenze) per il pd non cambierebbe nulla. Io abito in provincia di varese, città notoriamente conservatrice e bigotta e posso dire che vedendo certa gente che è salita alla ribalta nel pd negli ultimi mesi potrei a malapena discutere della scelta dei giorni in cui far tagliare l’erba del parco (esempio stupido che spero renda l’idea)

  • Stefano Goretti, Sel Perugia

    Ho ascoltato le conclusioni di Renzi alla direzione del PD. Debbo confessare che le ho travate terrificanti in molti passaggi, ma uno mi ha colpito più degli altri. Mi riferisco al commento fatto dallo stesso a proposito del fatto che in uno o più intervent isi è parlato di “padroni”. Renzi ha affermato il suo disaccordo rispetto a ciò poichè: “non ci sono padroni, gli imprenditori sono LAVORATORI”. Ecco, in questa frase, a mio modesto parere, vi è tutta la torsione ideologica a cui il PD è sottoposto. In questa piccola innocente frase e di apparente buon senso, poiché anche i padroni “lavorano”, si coglie il progetto ideologico, dei chiamiamoli, “poteri forti”: appropriarsi della storia della sinistra in Italia e appropriarsi del PD trasformandolo a proprio favore nello strumento di gestione della crisi. Un progetto rozzo e raffinato allo stesso tempo, che apparentemente sembra funzionare. In gergo finanziario si potrebbe chiamare OPA. Non mi dilungo oltre, ma a me pare chiaro che con questo PD poca strada si possa per ora fare, non so in un improbabile domani. Scommettere sul fatto che a livello territoriale questo partito possa essere un buon compagno di strada, mentre a livello nazionale procede a colpi di mortatio a demolire gli ultimi brandelli di diritti del mondo del lavoro, mi pare un’operazione di corto respiro. SEL non è e non dovrebbe essere un misero comitato elettorale, quanto un “intellettuale collettivo” in grado di indicare una strada che possa condurre all’emancipazione del mondo del lavoro dall’egemonia culturale dei “PADRONI”. Se non è ciò non so rappresentarmi null’altro. Quindi è per me chiaro che non vi è la possibilità di alleanze – in questo periodo storico con il PD, pena concorrere al suo rafforzamento a scapito anche di SEL. Vi è un mondo non rappresentato: il mondo del lavoro e dell’ambiente. Questo mondo dobbiamo rappresentare, certo penso per usare una frase d’effetto che in questo caso ci aspetta una “faticosa attraversata nel deserto”, ma non vi sono alternative. Almeno io non ne vedo.

  • Filippo Boatti

    Capisco benissimo infatti non assolutizzo la mia posizione, anche dalle mie parti (comune di Alessandria) abbiamo siamo andati vicini a rompere col PD che voleva, in un primo tempo, mettere a posto i conti del Comune dissestato lasciando a casa diversi lavoratori. Glielo abbiamo impedito e siamo andati verso un periodo almeno un po’ migliore, ora rientreremo nel patto di stabilità senza avere licenziato nessuno, anche se la situazione è ancora complessa. Quindi dico solo di tenere duro fino all’ultimo perché la nostra presenza spesso è utile a chi lavora e ai più deboli, poi sono d’accordo che oltre un certo limite non si può andare. Il problema è sempre l’autonomia di SEL sia quando siamo col PD sia quando proviamo a costruire alternative.

  • francesco

    L’alta percentuale di si all’alleanza col PD (ammesso che sia veritiera) è la dimostrazione lampante che, dopo 5 anni di piroette e narrazioni vendoliane, il morbo del “meno peggio” si è insinuato anche nel corpo degli iscritti. Sel è sempre più ruota di scorta di un centrosinistra colluso coi Poteri Forti, definitivamente persa alla causa del riscatto proletario, e il suo guru un ostacolo alla ricostruzione di una vera Sinistra antagonista al sistema della massoneria finanziaria internazionale. Spiace per quei compagni che credono ancora in un “altro mondo possibile”, ma è giunta l’ora di uno scatto di orgoglio e di ribellione alla deriva moderata del vendolismo.