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Giovedì, 17 settembre 2015

Senato, il governo tira dritto e ignora il Parlamento. Sel: Ddl in totale contrasto con la Costituzione

VOGLIA DI ANDARE VIA

L’Aula del Senato ha iniziato l’esame del ddl sulla riforma costituzionale. Ad aprire il dibattito è stata la presidente della commissione Affari costituzionali, Anna Finocchiaro, che ha riferito dei lavori in commissione: «Dopo l’indagine conoscitiva in cui sono stati auditi 32 costituzionalisti, nella seduta del 15 settembre ho dichiarato l’inammissibilità degli emendamenti ai sensi dell’articolo 104 del regolamento sugli articoli 1 e 2».

«Ho ritenuto di non procedere alla votazione sul comitato ristretto – ha spiegato ancora Finocchiaro – in attesa delle determinaziono della capigruppo e, come è noto, la decisione assunta e confermata in Aula è stata di inserire il ddl costituizonale nel calendario dei lavori dell’assemblea a partire dalla seduta odierna». Quindi è iniziata l’illustrazione delle questioni pregiudiziali, la prima è quella presentata da Loredana De Petris, di Sel.

«Sulle riforme costituzionali è stata prodotta un’inaccettabile accelerazione di carattere politico con gravi conseguenze procedurali e quindi di per se’ in modo palesemente anticostituzionale, contrario allo spirito, all’essenza stessa della nostra Costituzione». Così la senatrice di Sel Loredana De Petris, illustrando nell’aula del Senato, la pregiudiziale di costituzionalità presentata dal suo partito. De Petris aggiunge: «L’effetto di questo ddl è in totale contrasto non solo con l’articolo 1, ma con l’impianto generale della Costituzione perché produce un restringimento fortissimo della democrazia e della sovranità del popolo che ancora una volta viene espropriato».

Commenti

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    E’ un vero peccato che, rispetto al combinato legge elettorale-riforma costituzionale, l’opinione pubblica sia pressoché indifferente. Prima di tutto il resto, è su queste norme che è fondata la nostra Repubblica, una legge-truffa (come è nei fatti) su queste materie rappresenterebbe, senza iperbole, la vera e propria morte del nostro sistema democratico. Certo, una buona parte della colpa di ciò é dei media, che non spiegano decentemente la faccenda e cosa c’è in ballo. E’ sostanzialmente passata l’idea che “qualsiasi cosa è meglio del Porcellum”, quando ovviamente non è così. Margini per peggiorare ci sono eccome, e infatti l’Italicum ne è un fulgido esempio. Spero soltanto che, quando sarà il momento del referendum, saremo in tanti a votare per far fallire il Senato dei nominati, ne va della nostra democrazia. Visto che l’Italicum è ormai passato, avremo una Camera dominata per il 55% da un singolo partito in tutti i casi, ma almeno avremo un Senato (che darebbe ancora la fiducia e la cui approvazione sarebbe ancora richiesta per ogni legge) eletto col proporzionale, che quindi sarebbe l’ultima garanzia di democrazia che avremo. Speriamo.

  • Cat61

    Penso che si possa essere legittimamente contrari ad un disegno di
    legge, come quello di revisione della Costituzione, senza tirare in
    ballo un “restringimento fortissimo della democrazia”: la seconda Camera
    non elettiva (direttamente) rappresentativa delle autonomie, è presente
    in altre democrazie europee, senza scandalo di nessuno. Se si contesta
    l’elezione di secondo grado del Senato, si dovrebbe allora anche
    contestare la modalità di elezione del presidente della Repubblica,
    carica non eletta direttamente dai cittadini, ma dai loro rappresentanti
    eletti in Parlamento, con l’integrazione dei delegati regionali.

  • http://detestor.blog.com/ Detestor

    Si, ma nelle altre democrazie europee non viene data per legge l’egemonia dell’altra Camera ad un solo partito, che magari ha preso al primo turno il 25% dei voti. Così avremo un partito del 25% (e quindi di straminoranza) con poteri pressoché assoluti su tutte le istituzioni della Repubblica. Se questo non ti sembra un “restringimento fortissimo della democrazia”, non so cosa lo sia.