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Martedì, 15 marzo 2016

Sinistra Italiana si mobilita per il referendum: Votare Sì per fermare le trivelle. Fratoianni: la Rai non fa informazione secondo le regole

trivelle

Sinistra italiana lancia la “mobilitazione nazionale” sul referendum che si terrà il prossimo 17 aprile sulle trivellazioni per “votare ‘SI””. Primo apuntamento domenica prossima, e coinciderà anche con l’avvio della “campagna di adesione a Sinistra italiana. «Un fatto simbolico che si unisce a un fatto concreto: c’è una nuova comunità dal basso che inizia a costruirsi», spiega in conferenza stampa alla Camera, Alfredo D’Attorre. Gli esponenti di Sinistra italiana mirano anche ad accendere i riflettori sul referendum, «vogliamo togliere il velo sul silenzio». Denuncia infatti Nicola Fratoianni: «La Rai non fa informazione secondo le regole sul referendum. Facciamo un ulteriore appello affinchè non solo si dia notizia del referendum, ma si colga l’occasione per fare un dibattito e un confronto su un tema, quello dell’energia, che va al di là del referendum e che comunque a noi sembra decisivo» che aggiunge «Si inviti qualche volta in meno Salvini a spargere odio in tv, si discuta un po’ meno sulle caratteristiche fisiche di alcune candidate, e si discuta di questo referendum».

«C’è poca informazione – osserva Marco Furfaro di SI – siamo qui anche per togliere la cappa di fumo che aleggia sul referendum; e per fare una discussione sulla strategia energetica nazionale» dal momento che «il governo ha fatto di tutto per affossare la tutela dell’ambiente e le rinnovabili, cosa che avrebbe portato anche posti di lavoro». Inoltre, Sinistra Italiana lancia per sabato 19 e domenica 20 “100 piazze contro le trivelle”, ricordando che al referendum del 17 aprile ‘SI vota sì”

La presentazione della campagna referendaria è coincisa con quanto è accaduto in Commissione ambiente alla Camera dove si discuteva il DDL sull’acqua.Per Fratoianni  «Oggi è una giornata particolare. Quello che è successo in commissione Ambiente segnala non solo una scelta sciagurata nel merito ma anche e soprattutto un’attitudine nel rapporto tra questo governo, il suo premier, il partito di maggioranza e la democrazia» ricollegandosi a quanto accaduto in commissione Ambiente della Camera con l’abbandono di M5S e Si dei lavori criticando l’emendamento che abroga l’art. 6 del pdl Daga, cuore del processo di ripubblicizzazione dell’acqua.

«L’idea di stravolgere con un emendamento e un colpo di mano in commissione non solo una legge, frutto del dibattito di un’intergruppo parlamentare promosso dai deputati di Si e M5S e della voglia di dare continuità e rispetto all’esito di un voto ben più rilevante, quello di 27 milioni di italiani nel 2011- stigmatizza Furfaro- la dice lunga su che idea c’è della democrazia in questo momento, in questo Paese, per chi lo governa».

«Oggi il Pd ha picconato’un pezzo del referendum sull’acqua di cinque anni fa fregandosene della volontà espressa da 27 milioni di cittadini» ha commentato i. deputato di SI Alfredo D’Attorre a proposito della votazione degli emendamenti in commissione Ambiente sul ddl acqua. Per D’Attorre così facendo sta andando avanti ‘«il processo di distruzione della storia del Pd. Mi auguro – prosegue – che la minoranza del Pd, che già lo sta facendo, esprima il proprio disagio e assuma una posizione chiara» sul referendum sulle trivelle del 17 aprile.

 

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