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Giovedì, 2 ottobre 2014

Uras: regioni virtuose escluse dagli stanziamenti, Sardegna discriminata due volte

Sardegna,_Italy

«In previsione della prossima manovra finanziaria e di bilancio, chiedo al Ministro Padoan di conoscere quali siano le iniziative che intende adottare per accelerare e qualificare la spesa pubblica, per operare le dovute azioni di riequilibrio e i relativi trasferimenti finanziari alla Regione Sarda».  Così il Senatore sardo Luciano Uras, capogruppo di SEL in commissione Bilancio, scrive in una lettera indirizzata al Ministro dell’Economia e Finanze, Pier Carlo Padoan.

«Gli interventi finanziari sui debiti delle Pubblica Amministrazioni che hanno richiesto un intervento pubblico di 57 miliardi di euro – prosegue Uras – non sono destinati a tutte le regioni e a tutti i territori. Anzi, le Amministrazioni regionali e comunali che hanno avuto comportamenti virtuosi, quindi un debito minimo o addirittura inesistente, sono esclusi da tali imponenti stanziamenti. E’ il caso della Sardegna: da quanto si vede nei documenti pubblici le imprese sarde non sono interessate ai pagamenti pregressi. La massa di risorse destinata per eliminare un debito patologico serve per sanare comportamenti amministrativi discutibili, irrituali e spesso illegittimi. Chi ha fatto il proprio dovere è punito».

«La Sardegna è punita in modo discriminatorio 2 volte. La Regione sarda vanta crediti nei confronti dello Stato certificati dalla stessa Corte dei Conti, per la sistematica violazione, da parte del Governo, delle norme in materia di entrata di cui all’articolo 8 dello Statuto Speciale(legge costituzionale). Non si comprende perché lo Stato che sana le gravi violazioni verso le imprese fatte da una parte delle Amministrazioni Pubbliche, non intenda sanare i propri comportamenti illegittimi nei confronti della “comunità sarda”».

 

“A fronte dei predetti interventi sui debiti pregressi delle PP.AA., alla Sardegna non è accordata alcuna compensazione, nessuna azione di dovuto riequilibrio. Nulla sul fronte degli investimenti verso le imprese, niente – conclude Uras – per le necessarie opere infrastrutturali del territorio e per il rilancio di economia e lavoro”.

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