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Venerdì, 4 luglio 2014

Usa, a terra tutti gli F35: per il Pentagono sono a rischio dopo incidente

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Il Pentagono ha deciso di lasciare a terra per ulteriori controlli l’intera flotta degli F-35. I controlli riguardano i motori costruiti dalla Pratt & Whitney. Lo stop riguarda sia gli aerei della Air Force sia quelli della Marina. La direttiva è stata emessa dopo un incendio scoppiato il 23 giugno scorso a bordo di un F-35 in Florida. Ancora sconosciute le cause dell’incendio, scoppiato durante le manovre per il decollo.

«Sono stati richiesti ulteriori controlli ai motori degli F-35 e la ripresa dei voli sarà decisa sulla base dell’esito dei controlli e dell’analisi delle informazioni raccolte», ha detto il portavoce del Pentagono, ammiraglio John Kirby.

Si tratta dell’ennesima battuta di arresto del Joint Strike Fighter-F35, presentato come una meraviglia di tecnologia, ma che ha invece collezionato problemi tecnici tali da far lievitare il bilancio – pari ormai a oltre 390 miliardi di dollari per 2.443 aerei, con un costo singolo di circa 160 milioni – e allungare i tempi, con almeno sette anni di ritardo. Si tratta del programma militare più costoso mai realizzato negli Stati Uniti.

L’Italia ha in programma di acquistare fino a 60 esemplari del modello A (a decollo orizzontale convenzionale) e 30 del modello B (a decollo verticale, per la portaerei Cavour).  Di recente il ministro della Difesa Pinotti ha ribadito che il programma di acquisto degli F-35 resta sospeso fino a quando non sarà messo a punto il Libro Bianco della Difesa. Ma ha confermato l’ordine di sei velivoli per i quali è già stato perfezionato l’acquisto.

«La maggior parte dell’opinione pubblica è contraria all’acquisto, sono costosissimi e per di più funzionano male, perché il governo Renzi non cambia rotta e decide una volta per tutte di uscire da un programma di acquisto che rischia di creare più problemi che vantaggi – dichiara Giulio Marcon parlamentare di Sel.   Il prossimo 29 luglio la Camera dei Deputati discuterà – grazie alla richiesta e all’iniziativa di Sel – una nuova mozione per la cancellazione definitiva del programma F35. Quella sarà l’occasione per dire un no definitivo», conclude il deputato di Sel Giulio Marcon.

 

 

 

Commenti

  • Daniele

    Siamo seri… sotto tutti i punti di vista
    sono soldi mal riposti, Siamo ancora in tempo a RINUNCIARE a questi
    catorci tecnologici di morte!

  • francesco

    Gli F35 non sono catorci, bensì cacciabombardieri di ultima generazione dotati di super tecnologia. Una volta individuato e superato il presunto difetto ai motori (può esserci dietro uno scontro tra lobby!), torneranno sulla scena mondiale al servizio dell’imperialismo USA.
    L’Italia di Renzi (o del PD) come già concordato durante il recente tour europeo con i responsabili del settore bellico, ne acquisterà quanti gliene imporrà la NATO a dispetto della mozione di Sel.
    Forse è il caso di cominciare a mettere in discussione gli accordi militari “leonini” stipulati dopo la guerra mondiale, per cui: Fuori l’Italia dalla NATO! Fuori la NATO dall’Italia! Una nota canzone di lotta degli anni sessanta di Rudi Assuntino recitava: cessiamo di fare da spalla agli assassini…

  • Daniele

    Ti sbagli, sono dei bidoni. Punto e basta.
    Conosco anche io tante canzoni che mi piacciono. Tuttavia crescendo ho imparato a essere un po’ di più (mai abbastanza.. per fortuna!) nella “real-politique” per capire che le canzoni si lasciano cantare… anche dagli stornelli. 😉

  • salvatore maisto

    L’unica che non l’inutilità degli F-£% è la Pinotti.ha capito

  • francesco

    ” …Vola, colomba bianca, vola…”

  • Daniele

    Ecco infatti uno stornello… 😉