Vendola a Renzi: “La politica dia riposte su Patto di stabilità e burocrazia che blocca fondi ex Fas per il sostegno agli investimenti industriali”
«Vorrei ringraziare Matteo Renzi perchè questo pomeriggio, visitando a Bari una delle imprese farmaceutiche più attive sul territorio, frutto di investimenti della Regione Puglia, implicitamente contribuirà a valorizzare il lavoro della mia amministrazione. Ma, nello stesso tempo però, vorrei anche dirgli che quello che abbiamo fatto con questa azienda, rischiamo di non poterlo fare più. Quindi caro Matteo Renzi, non servono fiori ma opere di bene, altrimenti i fiori serviranno solo per fare la corona per il morto perché noi stiamo morendo. A fronte di queste prospettive straordinarie di crescita e di sviluppo, il patto di stabilità ci sta facendo invece morire».
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola che questa mattina ha partecipato a Bari al workshop di Farmindustria presso lo stabilimento di Merck Serono su “L’industria farmaceutica sul territorio, un settore che produce eccellenza e fa crescere il Paese”.
Ma per il Presidente Vendola il problema non è solamente nei vincoli del patto di stabilità e nella necessità di nettizzazione delle quote di cofinanziamento della spesa comunitaria. Una delle maggiori criticità risiede infatti nella burocrazia dei Ministeri e nella conseguente mancanza di rispetto delle istanze territoriali.
«La tecnostruttura centrale – ha spiegato Vendola – sta infatti impedendo la utilizzazione delle risorse ex Fas, oggi Fondi di Sviluppo e Coesione, per sostenere le iniziative industriali, cosa che, tra l’altro, è sempre avvenuta. Abbiamo scritto più volte al Governo (vedi lettera di sollecitazione di Vendola al Sottosegretario Graziano Delrio inviata il 6 maggio scorso ndr). Ho scritto, con Marcello Pittella (Presidente della Regione Basilicata ndr), a Renzi, Guidi e Delrio (vedi lettera in allegato del 14 aprile scorso ndr). C’è una richiesta in tal senso da parte di tutte le regioni meridionali. La decisione di escludere dal nuovo fondo Fas questa possibilità, è una decisione demenziale in un paese in cui non si fa politica industriale. Una decisione che non tiene conto delle istanze territoriali. Il vero problema dunque è che la politica viene ammutolita dalla burocrazia. La politica decide in maniera condivisa di utilizzare le risorse che pure ci sono, come quelle del salvadanaio del fondo di Sviluppo e coesione, per stimolare tutti gli investimenti delle imprese (grandi, piccole e medie) e la tecnostruttura centrale cosa fa? Cancella tutto senza concordare nulla con il livello politico. Noi non contiamo nulla. E a questo punto, chiedo a Renzi, ma chi comanda in Italia? La politica deve reagire e agire, la politica deve rispondere al più presto».
Sul patto di stabilità, Vendola ha infine aggiunto: «Siamo strangolati dal patto di stabilità. Abbiamo poche settimane di vita ancora e se non cambiano le regole moriremo soffocati. Questa è una battaglia – ha concluso Vendola – che deve vedere Renzi darci subito delle risposte».
Note su Merck Serono Spa della società Merck KGaA (Germania)
L’impresa è attiva nel settore della “Fabbricazione di medicinali e di altri preparati farmaceutici”. Gli investimenti proposti, nella zona industriale di Modugno (Ba) ammontano ad oltre 49,3 milioni di euro (di cui più di 11,2 milioni la parte pubblica).
Il progetto è ancora in fase di avvio iniziale e la Regione Puglia con DGR n. 382 del 4/3/2014 ha approvato il progetto di massima.
Il progetto è finalizzato all’ampliamento dell’unità produttiva di Modugno ed all’adeguamento delle tecnologie ai più elevati standard richiesti per la produzione di farmaci, al fine di preservare la competitività sul mercato, nonché l’approvazione da parte delle Autorità Sanitarie di tutto il mondo.
L’investimento proposto si pone i seguenti obiettivi:
realizzazione, presso il sito di Modugno, di un nuovo edificio nel quale installare una linea di produzione per prodotti liofilizzati e liquidi in flaconi attraverso la tecnologia dell’isolatore che, ad oggi, rappresenta il più alto standard tecnologico per la produzione di farmaci sterili in condizioni di asepsi. L’impianto sarà dotato anche di due macchine di liofilizzazione che permetteranno di trasformare le soluzioni liquide in polveri liofilizzate, garantendo una maggiore stabilità del farmaco;
rivisitazione delle aree dello stabilimento e del layout, al fine di aumentare l’efficienza dell’attività lavorativa, garantendo il decongestionamento degli ambienti esistenti, nonché la qualità e la sicurezza dei posti di lavoro;
adeguare le dimensioni dell’area logistica e di confezionamento sia agli attuali volumi di materiali movimentati sia al possibile assorbimento di nuove produzioni.
Sinistra Ecologia Libertà





