«Aspettiamo di conoscere le prossime mosse, vediamo quale sarà la compagine di governo e, soprattutto, l’agenda programmatica che proporrà», ha detto Nichi Vendola a Bari poco dopo l’assegnazione formale a Renzi dell’incarico di formare il governo. «Mi auguro fortemente di essere smentito dai fatti, di non trovarmi dinanzi a una penosa continuità da ogni punto di vista con il passato – ha detto ancora il leader Sel – mi auguro di trovarmi spiazzato dalle scelte che farà Matteo Renzi. Qualora dovesse costruire atti positivi, noi esprimeremmo giudizi postivi. Ma noi restiamo all’opposizione secondo la posizione presa unitariamente da Sel».

Vendola aveva parlato di Renzi anche in precedenza, a margine di un convegno sulle imprese meridionali curato dalla Fondazione La Malfa. «Tra i tanti ingredienti che contribuiscono a questo giudizio negative c’è il deficit di pensiero sugli oggetti su cui bisogna investire per dare sicurezza e futuro a questo Paese: il Sud nella lunga stagione berlusconiana è stato condannato ad afasia e silenzio, perchè ha vinto quella questione settentrionale che era il contrario dell’unità del Paese e della dimensione euromediterranea. Parlare di Sud serve a dare una agenda di governo seria e per costruire una relazione seria tra Italia ed Europa.» Ai giornalisti che gli domandavano come si ponga Renzi in tale prospettiva, Vendola ha risposto lapidario «su tali questioni Renzi semplicemente non si pone».