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Martedì, 14 giugno 2016

Verità per Giulio. SI: una commissione d’inchiesta parlamentare per superare lo stallo

regeni

Una “commissione di inchiesta monocamerale” sul caso di Giulio Regeni, composta da 20 deputati, che abbia “poteri analoghi alla magistratura ordinaria” e che non costituisce “una sovrapposizione rispetto al lavoro straordinario della procura di Roma”. Lo propone Sinistra italiana che ha presentato la sua iniziativa a Montecitorio.

E’ «un appello a collaborare fra le istituzioni», ha spiegato il capogruppo alla Camera, Arturo Scotto, a 4 mesi dal “barbaro assassinio” di Giulio Regeni su cui ancora “si brancola nel buio”. «Abbiamo apprezzato il richiamo dell’ambasciatore» dal Cairo, su cui abbiamo «spinto molto, ma occorrono altri passi», ha aggiunto, come quello di «interrompere il flusso della vendita delle armi» con l’Egitto, ha proseguito. La commissione di inchiesta è una «proposta di buon senso. Ci auguriamo Parlamento la raccolga all’unanimità», ha sottolineato.

«Serve ad accertare la verità politica sulla vicenda Regeni», ha proseguito Erasmo Palazzotto, vicepresidente della Commissione Esteri, «sulla tortura di un giovane italiano che racconta che cosa è diventato oggi l’Egitto». Serve a «tenera alta l’attenzione sul caso e soprattutto a porre all’attenzione del Paese il tema dei diritti umani» e degli accordi bilaterali. «Abbiamo un accordo bilaterale di riammissione con cui, allo stato attuale, tantissimi giovani egiziani» che fuggono per sottrarsi al regime «li prendiamo e li rispediamo in un Paese che continuiamo a considerare sicuro».

La commissione «è un modo per dimostrare concretamente la vicinanza molto forte che sentiamo verso la famiglia Regeni», ha detto Nicola Fratoianni, per il quale «è arrivato il momento che l’Italia dichiari l’Egitto un Paese non sicuro».

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